La frode

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    Il "Divo"

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    Titolo originale: Arbitrage
    Paese di produzione: USA
    Anno: 2012
    Durata: 100 min
    Genere: thriller
    Regia: Nicholas Jarecki
    Sceneggiatura: Nicholas Jarecki
    Produttore: Laura Bickford, Justin Nappi, Kevin Turen, Robert Salerno
    Casa di produzione: Green Room Films, Treehouse Pictures
    Fotografia: Yorick Le Saux
    Montaggio: Douglas Crise
    Musiche: Cliff Martinez
    Scenografia: Beth Mickle
    Costumi: Joseph G. Aulisi
    Trucco: Nicole Wodowski

    Interpreti e personaggi

    Richard Gere: Robert Miller
    Tim Roth: Detective Michael Bryer
    Susan Sarandon: Ellen Miller
    Brit Marling: Brooke Miller
    Monica Raymund: Reina
    Laetitia Casta: Julie Cote
    Nate Parker: Jimmy Grant
    Stuart Margolin: Syd Felder
    Graydon Carter: James Mayfield
    Chris Eigeman: Gavin Briar
    Reg E. Cathey: Earl Monroe
    Bruce Altman: Chris Vogler
    Larry Pine: Jeffrey Greenberg
    Curtiss Cook: detective Mills
    Tibor Feldman: giudice Rittenband
    Austin Lysy: Peter Miller
    Shawn Elliott: Flores
    Josh Pais: John Aimes
    Paul Fitzgerald: Paul Barnes


    Trama
    Un sessantenne di successo, ricco e stimato, nasconde una situazione ben diversa agli occhi del mondo. Ha una donna splendida al suo fianco ma si trova spesso con l'amante, ha una figlia in carriera che lavora con lui alla quale non dice il dissesto finanziario in cui si trova. Mentre sta cercando si salvare il salvabile con un'ardita operazione commerciale, una notte succede un fatto tragico che sconvolge tutti i suoi piani di frode.


    Recensione di marsellus wallace
    Con una coppia d'attori eccezionale Gere/Sarandon, ecco un thriller decisamente fiacco e monotono, ambientato negli ambienti della alta finanza, tra falsi lussi e inutile perbenismo di facciata. Il protagonista è un uomo di nome Miller (Gere), che a prima apparenza ha tutto:capitale, una moglie fantastica (la Sarandon matura bellezza mozzafiato), una figlia in carriera che lo asseconda e aiuta sul lavoro (la new fashion girl Brit Marling). Ma è tutto falso, l'uomo ha un'amante (interpretata da Laetitia Casta) a cui compra e sostiene i lavori d'arte, la sua azienda è in totale dissesto finanziario e sta per collassare. L'unica cosa che può salvarlo è una frode per orchestrata, ma un'imprudenza fa scattare un avvenimento che sconvolge tutti i suoi piani.
    Detto che senza i due attori il film sarebbe stato decisamente povero e la loro presenza per quanto non proprio illuminata lo sostiene (il loro miglior lavoro di coppia rimane Shall we dance), possiamo tranquillamente archiviare la frode (Arbitrage in originale) come la classica pellicola nata dalla improvvisazione e dalla pochezza di idee, con anche una moralina finale che non penetra e non ci coinvolge più di tanto. Il thriller di poca suspense si svolge intorno a i come e i perché di una fotografia che fa muovere la vicenda, davvero troppo poco (insieme alla simpatia di Tim Roth, ispettore cialtrone anticonformista) per rendere un thriller di questo tipo efficace, che mostra il marciume dell'alta finanza in maniera molto meno interessante rispetto a Margin Call o alle imprese di Gekko in Wall Street.
    Lo capiamo dagli andamenti lenti, dalla prevedibilità del bivio narrativo centrale, dai lunghi discorsi senza vera infusione di rabbia e orgoglio che sentiamo, inutile anche le varie propaggini narrative in cui deboli contorni sfumano e si perdono. Il regista Nicholas Jarecki ha voluto privilegiare ambienti e vestiti ma non gli animi corrosi dal denaro che tutto muove (come dice il protagonista), persone dalla troppa inutile ricchezza che quando viene a mancare si trovano in totale perdita di autocontrollo.
    Per chi non ha particolari pretese potrebbe pascersi flebilmente delle immagini soffuse e comunque farsi catturare dai grandi attori in scena, ma davvero un thriller finanziario andrebbe fatto decisamente in altro modo e in altro stile, ed è per questo che forse non avendo molto altro da dire l'immagine finale viene brutalmente mozzata per lasciare riflessioni e pensieri a chi guarda e non a chi costruisce, facile comodo e tranquillo, onestamente percepiamo mentre usciamo dalla sala che la frode l'abbiamo subita noi.
     
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