Inglourious Basterds - Recensioni & Commenti

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  1. NormanBates182
     
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    Qui se volete potete postare tutte le vostre recensioni e i vostri commenti al film .....
     
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  2. NouvelleVague
     
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    Che bello. Torno ora dal cinema.

    Sala piena, applauso finale come non si vedeva da tanto.

    C'è tutto: piedi, piani sequenza, colonna sonora da urlo, pulp, autocitazioni.

    Un Tarantino ottimo che si diverte e ti diverte. Da vedere e ri-vedere (anche in lingua originale, se possibile!)




    Domani pomeriggio a lavoro me lo riguardo :wub:
     
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  3. amosgitai
     
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    Trama
    Durante il primo anno dell’occupazione nazista in Francia, il colonnello delle SS Hans Landa, voluto da Hitler a suo fianco nella caccia agli ebrei, giunge nella casa di campagna della famiglia LaPadite. Dopo un lungo ed estenuante interrogatorio riesce a far confessare al capofamiglia di nascondere in casa una famiglia ebrea. Senza battere ciglio, Landa chiama i suoi soldati e stermina l’intera famiglia ebrea. La giovane Shosanna riesce però a fuggire rifugiandosi a Parigi dove, sotto falsa identità, diventa proprietaria di un cinema. Nel frattempo il tenente Aldo Raine si mette a capo di una squadra di soldati ebrei, conosciuta dai nazisti come i Bastardi, con lo scopo di uccidere il maggior numero di nazisti. Ben presto la strada dei Bastardi si incrocerà con quella di Shosanna, uniti dal medesimo proposito: far fuori il maggior numero di nazisti.

    Recensione
    Quentin Tarantino è noto per il suo amore viscerale per il cinema e per la sua straordinaria cultura cinematografica, in particolare per il cinema b-movie, grazie soprattutto al suo lavoro giovanile come commesso nel “Manhattan Beach Video Archives”, una videoteca di Los Angeles. Le sue pellicole non possono sottrarsi alla sua passione e conoscenza cinematografica e così, film dopo film, assistiamo a citazioni e riferimenti che appaiono tuttavia sempre come omaggi e mai come plagi. E’ il cinema italiano quello preferito da Tarantino, e “Bastardi senza gloria” ne è l’ennesimo esempio. Già il titolo si rifà ad un classico come “Quel maledetto treno blindato” di Enzo G. Castellari che il regista ha voluto nel film in un cameo. Il suo, però, non vuole essere un remake e questa sua intenzione viene rimarcata dal titolo originale “Inglorious Basterds”, un errore voluto per slegarsi dal film di Castellari che in America è conosciuto con il titolo “Inglorious Bastards”.
    Un melting pot di generi che si attraversano e si sovrappongono per generare un prodotto caratterizzato dalla tipica originalità tarantiniana. Suddiviso in cinque capitoli che come pezzi di un puzzle pian piano si compongono fino all’esaltante finale, “Bastardi senza gloria” si apre come un classico spaghetti western: la canzone “The Green Leaves of Summer” tratta da “La battaglia di Alamo” di e con John Wayne, le inquadrature a campo lunghissimo del verde paesaggio della tranquilla campagna francese ed i primi piani dei volti sudati per lo sgomento, il contadino che vede in lontananza l’arrivo dei nazisti mentre è intento a spaccare la legna sono chiari elementi tratti da pellicole del genere reso famoso da Sergio Leone. Memorabile è poi il dialogo, carico di tensione, tra il colonnello Landa ed il contadino LaPadite che raggiunge l’assurdo nel paragone di Landa tra ebrei e ratti.
    La musica è, come sempre, parte fondamentale della cinematografia di Tarantino e la colonna sonora di “Bastardi senza gloria” presenta cicche rarissime che offrono un compendio di cinema che va dalle commedie del periodo nazista agli spaghetti western, passando per film di rara reperibilità. Tutte tracce già utilizzate in film del passato: Tarantino regala non solo perle morriconiane come “Algeri: 1 novembre 1954” (“La Battaglia di Algeri”), “Dopo la Condanna” e “La resa (“La resa dei conti), “Il mercenario” (“Il mercenario”), “Un amico” (“Revolver”), “Rabbia e tarantella” (“Allonsanfan”), L’incontro con la figlia (Il Ritorno di Ringo), ma anche, tra le tante, la già citata “Un dollaro bucato”, “Cat people” di David Bowie e Giorgio Moroder tratta da “Il bacio della pantera”, “Zulus” da “Zulu dawn”, “Tiger tank” da “I guerrieri” con Clint Eastwood e “Bath attack” dal poco conosciuto ma interessante film horror “The Entity”. Una colonna sonora che gioca un ruolo determinante nella storia usata per enfatizzare le scene o per demistificarle.
    Grande attenzione è riservata ai suoi personaggi: il sergente “orso ebreo” Donny Donowitz, interpretato dal Eli Roth (regista della saga di “Hostel”) è probabilmente il più riuscito, comico ma feroce con le sue vittime; il colonnello Landa, divertente ed inquietante al tempo stesso, ha regalato a Christoph Waltz la Palma d’Oro al Festival di Cannes 2009; il capo dei Bastardi, Aldo Raine, interpretato da un baffuto e compiaciuto Brad Pitt, il surreale Hitler, interpretato da Martin Wuttke; il sergente Shoshanna/Emmanuelle (Melanie Laurent) capace di trasformarsi da docile vittima a spietata carnefice nell’altra memorabile scena impressa sullo schermo cinematografico. Tanti, davvero tanti personaggi originali e divertenti, perfette pedine nella scacchiera creata da Quentin Tarantino.
    “Bastardi senza gloria” riprende il classico concetto tarantiniano della vendetta. Come nelle sue altre pellicole, la vendetta è il motore che conduce i personaggi alla nascita di ogni singolo episodio che giungono sempre a risultati inaspettati.
    A differenza di “Operazione Valchiria”, nel quale il cinema si limita a riportare i fatti come sono avvenuti, “Bastardi senza gloria” è un esempio della potenza creatrice e distruttrice del cinema, capace di stravolgere i fatti. Non è il cinema al servizio della storia, bensì l’esatto contrario. Se Tarantino ci aveva abituato a dialoghi brillanti contenenti approfondimenti di concetti a prima vista banali, questa volta va oltre giocando e servendosi delle lingue. Inglese, francese, tedesco, italiano e persino il siciliano condizionando parti importanti della storia. Al proposito, se ne consiglia la visione in lingua originale, che consegni ad ogni personaggio la propria nazionalità ed il proprio idioma.
    “Bastardi senza gloria” è dunque una nuova grande opera di Tarantino. Incapace per sua natura ad essere sintetico, il folle regista ha però la capacità di rendere leggere e piacevoli circa due ore e mezzo cinema che scorrono con ritmo e vivacità.

    Voto: 91%

    Recensione tratta da CINEMAeVIAGGI
     
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  4. stuntman_steve
     
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    visto ieri allo spettacolo pomeridiano in una sala(purtroppo o per fortuna dipende dai punti di vista) quasi deserta.
    Mr Q è tornato alla grande!! un bel film con ottima sceneggiatura e regia magistrale del nostro Q. Si passa dal comico al drammatico,dall'ironia alla suspance.
    ottime le prove degli attori:christoph waltz fenomenale in ogni genere di scena e quentin è bravissimo a caratterizzare il suo personaggio. Brad pitt molto bravo anche lui e poi divertentissimo nella scena del teatro. Anche tutti gli altri hanno fatto veramente bene e le due protagoniste.....splendide :wub: . molto belle anche le musiche.
    forse non rimarrano impressi nella mente i dialoghi come in pulp fiction o le iene però ci sono tante scene memorabili. sicuramente da rivedere anche in lingua originale perchè alcuni doppiaggi italiani sono pessimi
     
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  5. futuregista
     
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    Bastardi senza gloria. Quentin Tarantino, 2009. Tanto per cominciare: Tarantino è tornato - con tutti gli elementi a lui cari: la vendetta, il feticismo, i personaggi unici, la divisione in capitoli, i dialoghi perfetti e ficcanti, la colonna sonora che risulta una fusione esemplare tra Ennio Morricone, il rock and roll, la canzone tedesca d'epoca e la colonna sonora rubacchiata a film come McKlusky, metà uomo e metà odio (un bellissimo pezzo blues che solo Tarantino poteva inserire - in maniera molto "pop" - all'interno di una pellicola ambientata durante la seconda guerra mondiale). E poi ancora la violenza a gò-gò (ma mai invasiva o disturbante, eppure d'effetto) e la tensione che cresce prima di ogni uccisione, e il mexican standoff, e l'ironia, e le battute memorabili, che rimangono impresse anche alla fine della pellicola.
    Ma andiamo con ordine.
    Si entra al cinema con l'aria titubante di chi dice: "E se è una trovata commerciale? Per essere piaciuto a così tante persone...".
    E il timore di trovata commerciale si perde non appena vedi, sullo schermo, quell'"un film di Quentin Tarantino" scritto con la stessa serigrafia dei titoli di testa di Kill Bill: volume 1.
    E quindi arrivano questi dialoghi perfetti, senza sbavature, che scorrono davanti agli occhi e non pesano nemmeno un po' (io stesso, da fan accanito di Quentin, posso garantirvi che in A prova di morte c'erano momenti in cui speravo il dialogo finisse, perchè era fine a sé stesso, non portava da alcuna parte. Qui tutti i dialoghi sono Sempre funzionali alla pellicola ed allo sviluppo della trama).
    E il colpo di scena, sempre dietro l'angolo, e la perfezione delle inquadrature, mai barocche, sempre asciutte ed essenziali ma che stupiscono per il modo in cui riescono a farti vedere - e percepire - una determinata sequenza.
    Quindi la colonna sonora, con pezzi che spaziano (come ho già fatto presente) dalla colonna sonora dello spaghetti western a quella del film tedesco d'epoca al blues di Charles Bernstein (di cui viene riutilizzato un pezzo che era già stato reso celebre nella sequenza degli 88 folli in Kill Bill: volume 1, ma che acquista nuova linfa) al pop rock 80's di David Bowie (stupenda la sequenza con Cat People (Putting out Fire) :wub: :wub:) e che arricchiscono ancora di più tutte le sequenze.
    Fantastici i flashback che si snodano durante la pellicola, o gli approfondimenti (come quello su Hugo Stiglitz :lol:) che fanno del film un affresco pop sulla seconda guerra mondiale.
    L'interpretazione di Brad Pitt è veramente sopra le righe, unica, sborona e caciarona, proprio come Tarantino aveva concepito questo tenente catapultato dal contrabbando di whisky al campo di battaglia. Ma chi veramente colpisce è lui: Christoph Waltz, un vero talento nascosto che spero torni a lavorare al più presto, perchè riesce a creare un generale nazista non solo cattivissimo e subdolo, ma anche un ruolo di un certo spessore che riesce addirittura a scavalcare Pitt e risultare a tutti gli effetti il protagonista della pellicola.
    Pellicola che, dall'inizio alla fine, non solo è la visione di Tarantino della seconda guerra mondiale, ma è una visione assolutamente innovativa e "pop" di uno degli eventi invece più seri - e tristi - del secolo scorso.
    Una visione che decide di mettere da parte i sentimentalismi facili, la retorica, la pietà di certe pellicole Hollywoodiane, e di spiattellare davanti allo spettatore invece una improbabile ma assolutamente godibile versione dei fatti che divertirà, appassionerà ed avvincerà dal primo all'ultimo secondo.
    Come dice, "da qualche parte", nella pellicola Aldo Raine - ma a parlare, secondo me, è Quentin stesso - "Questo potrebbe essere il mio capolavoro".
    Non è vero. Non è il suo capolavoro.
    Ma solo perchè Quentin ha fatto il maledettissimo errore - e chiamiamolo errore - di aprire la sua carriera con quei due gioielli che rispondono al nome di Le iene e Pulp Fiction. Perchè altrimenti, questo sarebbe il suo vero capolavoro, il film più completo, un incredibile affresco pop di oltre 2 ore e mezzo (che non si avvertono neanche un po', proprio come per Pulp Fiction) che reinterpreta uno dei grandi miti della storia rendendolo uno dei grandi miti che solo il cinema può creare.

    Voto: 8.5
     
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  6. NouvelleVague
     
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    Io oggi in una pausa tra gli ingressi e il fine primo tempo me lo riguardo :wub:
     
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  7. -TheNotorious187-
     
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    Non mi presento nell'apposita sezione anche se sono nuovo perchè ho già postato in questo forum con un nick praticamente identico e ci torno con un nome leggermente diverso solo per aver dimenticato completamente la password del vecchio account.:lol:

    Riguardo al film posso dire di essere molto soddisfatto del lavoro di Quentin. Credo che dal punto di vista "registico" sia la sua opera migliore,anche se Kill Bill non è da meno. Certe e alcune sequenze sono assolutamente fantastiche,davvero straordinarie per la loro estetica,per la loro capacità di suscitare emozioni, di far entrare lo spettatore nella storia e per la totale fusione con la musica, sempre perfettamente coerente con quanto mostrato. E' bravissimo Quentin nel dosare la tensione con i tempi dilatati alla Sergio Leone. Nel primo capitolo,che da solo è già un piccolo capolavoro,la gente avverte la tensione, sa che c'è qualcosa che può accadere da un momento all'altro ma al tempo stesso assiste ad una discussione calma e quasi pacifica. Una situazione che poi degenera improvvisamente senza tanti preavvisi riuscendo così a colpire ancora di più. Tutti i primi piani,i particolari,le pause sono gestite magnificamente da Quentin che coinvolge totalmente lo spettatore.
    La scena della taverna che ad alcuni ha fatto storcere il naso secondo me invece è fatta benissimo e che altri registi avrebbero rischiato di rendere noiosa. Il gioco sembra una cosa inutile e invece serve per creare un altro gioco, quello di sguardi,di espressioni,di parole dette e non dette che fanno appassionare alla scena manco stessimo vedendo uno spettacolare inseguimento. Per non parlare della presentazione dell'orso ebreo. Un momento che ho amato, una scena bellissima.
    E' evidente che Tarantino sia ormai giunto all'apice del suo talento come regista. Anche la scelta delle musiche è straordinaria, sempre azzeccate e sempre coinvolgenti. Ma questa non è una novità.
    Riguardo alla storia mi è piaciuta molto questa commistione di generi. "Bastardi senza gloria" è film di guerra,storia d'amore,revenge movie,spy story(solo io ho notato questo connotato della storia?),giallo,parodia/comico,action movie,film storico,noir,pulp ovviamente...Di certo non gli si può dire che non sia originale e coraggiosa per aver cambiato la storia(cosa per me molto godibile per non fare le solite cose). I personaggi sono molto interessanti. L'orso ebreo quando compare attira l'attenzione ed è stata ottima l'idea di farcelo conoscere prima attraverso le parole adirate di Hitler,la paura negli occhi del soldato tedesco e le parole di elogio dei compagni e solo infine attraverso la presentazione vera e propria. In questo modo si è creata attesa e curiosità,della serie:"la fama ti precede". Ero molto scettico su Roth e invece mi è piaciuto. Strafottente e ironico al punto giusto. Grande anche Aldo Raine, burbero,sadico e pazzo e ottimamente interpretato da Brad Pitt che ormai può fare davvero qualsiasi ruolo. Affascinante la Kruge in ogni suo movimento con questo personaggio controverso e ambiguo e grande Shoshanna che è forse la vera eroina della pellicola(anche la sua storia con il soldato è bella perchè fuori dai soliti schemi). Il migliore è certamente Lans Handa che è entra di diritto nella galleria dei personaggi storici di Tarantino. Le sue battute,i suoi gesti,le sue espressioni sono incredibili e attirano fin dalla sua prima comparsa. Un personaggio intrigante, apparente calmo eppure malvagio, che fino alla fine rimane misterioso. Complimento a Waltz per una recitazione davvero unica. Ma in generale tutti sembrano adattarsi perfettamente al ruolo(grande anche Myers che nel suo piccolo cameo riesce a dare un tocco ironico al generale Ed Fenech).
    In definitiva "Bastardi senza gloria" è semplicemente puro cinema. Dalle musiche passando per i personaggi,per le sequenze,per la scenografia e finendo al puro godimento estetico e al divertimento. Due ore e mezza che volano come se fosse un ora e non era facile. Se poi sia un capolavoro o meno non lo so. Di certo mi ha divertito parecchio e mi ha regalato quasi tre ore di grande cinema. Il resto non m'interessa. Grande Quentin!!(anche da me grandi applausi a fine proiezione)

    Ah unico appunto. Ma perchè non hanno inserito la storia dell'orso ebreo che va a far firmare la sua mazza da baseball con i nomi delle vittime dei nazisti scritti dai familiari? Era un idea originale e molto bella che avrebbe fatto ancora più apprezzare il personaggio di Roth al pubblico. A me aveva molto colpito quando l'avevo letta questa storia e non vedevo l'ora di vederla. Per carità il film è bellissimo e non perde niente essendo già lungo,ma era qualcosa che si poteva inserire. Maledetti produttori che l'hanno tagliata,io dieci minuti in più al cinema ci sarei stato. :lol: Va beh speriamo negli extra del DVD.

    Edited by -TheNotorious187- - 3/10/2009, 15:15
     
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  8. NormanBates182
     
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    lode a Quentin ancora una volta .... IB è Tarantino al 100%, bellissimo ..... registicamente siamo dalle parti di Jackie Brown con guizzi a la Kill Bill ..... enorme merito è creare un film di due ore e mezza in cui predominano i dialoghi (spesso sottotitolati) e farlo sembrare un film che dura nemmeno la metà ..... solite sicurezze che si trovano in un film d Q: i dialoghi, colonna sonora (c'è Bowie, anni 70 in un film ambientato nei '40) la fotografia e il cast perfetto dal primo all'ultimo .... Brad Pitt è mitico con quella sua faccia da schiaffi e Christoph Waltz è divino, bellissimo personaggio il suo ..... le parti migliori sono il primo capitolo che ha un'escalation di tensione nn da poco, idem la già famosa scena della taverna e il finale pirotecnico ..... in definitiva Q at his best come direbbero gli americani .....

    grazie Quentin, we love you!
     
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  9. stuntman_steve
     
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    CITAZIONE (futuregista @ 3/10/2009, 11:39)
    Come dice, "da qualche parte", nella pellicola Aldo Raine - ma a parlare, secondo me, è Quentin stesso - "Questo potrebbe essere il mio capolavoro".

    se non sbaglio da qualche parte ho letto che Quentin disse: "questo potrebbe essere il mio film migliore"
     
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  10. futuregista
     
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    CITAZIONE (stuntman_steve @ 3/10/2009, 14:24)
    CITAZIONE (futuregista @ 3/10/2009, 11:39)
    Come dice, "da qualche parte", nella pellicola Aldo Raine - ma a parlare, secondo me, è Quentin stesso - "Questo potrebbe essere il mio capolavoro".

    se non sbaglio da qualche parte ho letto che Quentin disse: "questo potrebbe essere il mio film migliore"

    Come dico nella recensione, non è il suo capolavoro, ma ci si avvicina.
     
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  11. cinziapu`
     
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    Bello, bello, bello, bello. 2 ore e 40 che volano via, divertente, piacevole, incantevole!
    Grande prova degli attori, soprattutto Daniel Brühl (divertente vederlo passare dal ragazzino comunista in Goodbye, Lenin! a un soldato nazista). Alcuni doppiaggi, come già detto, pessimi.

    Una cosa che non mi è piaciuta però:

    SPOILER (click to view)
    non avrebbe dovuto spiegare perché il maggiore inglese si è tradito.


    Edit:
    SPOILER (click to view)
    ARGH! Non l'ho visto in nessuno dei cameo! SGRUNT!
     
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  12. gidan 89
     
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    Bellissimo!
    Non ai livelli di Pulp Fiction e Kill Bill ma sicuramente un gran film! Lo devo rivedere per dare un giudizio più concreto o per scrivere una recensione
     
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  13. Geniale Dilettante
     
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    Visto ieri sera... graditissimo!
    Tarantino canta un inno al cinema! Tra molteplici citazioni e un messaggio di fondo che mostra la Settima Arte come la Grande Alternativa... alla guerra, alla dittatura, anche se questo può costare la morte. Grandi gli attori, ottimi personaggi cartterizzati nei minimi dettagli... un Tarantino maturo che sa mescolare abilmente la bravura con l'intrattenimento.
    Voto (personale): 10
     
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  14. beatrixkiddo89
     
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    Grandioso! un gran film... domani vado a rivederlo e lascio il mio commento definitivo...!!! anche se già lo so...
     
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  15. marsellus wallace
     
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    C a p o l a v o r o

    Bastardi senza gloria



    Titolo originale: Inglourious Basterds
    Lingua originale: inglese, francese, tedesco, italiano
    Paese: USA
    Anno: 2009
    Durata: 153 min
    Colore: colore
    Audio: sonoro
    Genere: guerra
    Regia: Quentin Tarantino
    Sceneggiatura: Quentin Tarantino
    Produttore: Lawrence Bender, Quentin Tarantino
    Distribuzione (Italia): Universal Pictures
    Interpreti e personaggi
    Brad Pitt: tenente Aldo Raine
    Christoph Waltz: colonnello Hans Landa
    Eli Roth: sergente Donnie Donowitz
    Michael Fassbender: tenente Archie Hicox
    Diane Kruger: Bridget von Hammersmark
    Daniel Brühl: Frederick Zoller
    Til Schweiger: sergente Hugo Stiglitz
    Mélanie Laurent: Shosanna Dreyfus
    B.J. Novak: soldato Utivich
    Samm Levine: soldato Hirschberg
    Mike Myers: generale Ed Fenech
    Gedeon Burkhard: sergente Wilhelm Wicki
    Maggie Cheung: madame Mimieux
    Cloris Leachman: signora Himmelstein
    Julie Dreyfus: Francesca Mondino
    Rod Taylor: Winston Churchill
    Martin Wuttke: Adolf Hitler
    Enzo G. Castellari: comandante nazista (il cammeo lo trovate nella scena dei siciliani)

    Trama: Nella Francia occupata dai nazisti degli anni '40 durante la grande guerra un gruppo di ebrei combattenti, al soldo degli alleati, usa dei mezzi poco formali per uccidere il numero maggiore di nazisti, prendendo i loro scalpi e fracassandogli la testa con delle mazze da baseball. A comandarli il tenente Aldo Raine, senza scrupoli e detto "L'Apache". Ora si presenta una ghiotta occasione per decapitare tutto lo stato maggiore del terzo Reich, in un cinema verrà proiettato un film che narra delle glorie di un soldato nazista che ha ucciso 300 alleati in Italia, sparando, circondato di nemici, da un campanile. Al gran galà verrà inviato tutto lo stato maggiore tedesco, Fuhrer compreso, se il cinema salta la guerra sarà finita. Per i Basterds è ora di agire per l'azione definitiva, anche se hanno di fronte un abilissimo cacciatore di ebrei che potrebbe mettergli i bastoni tra le ruote.




    Ed eccolo finalmente anche il italia l'attesissimo nuovo film di Quentin Tarantino, uscito in America con incassi record lo scorso mese di agosto e che segna una svolta temporale (ma non autoriale) nelle astrazioni sceneggiattive di uno dei più controversi autori dell'ultimo decennio. Dopo il flop di incassi Grindhouse (segmento Death proof) ora QT torna letteralmente a stupirci (ma dovremmo dire travolgerci) con un racconto anomalo, lontanissimo figlio, solo nello spunto, di un film italiano, il misconosciuto "Quel maledetto treno blindato" diretto da Enzo G. Castellari nel 1977 (qui in un cammeo).
    Brad Pitt (a dir poco grandioso) è il tenente Aldo Raine, un ufficiale alleato che agisce infiltrato nella Francia degli anni 40 occupata dai nazisti, a capo di una congrega di autentici tagliagole denominata "Basterds" (la "e" volutamente inserita è derivata da un errore di battitura nella sceneggiatura che QT non ha voluto, per vezzo, correggere e per differenziarlo ancora di più dal titolo americano dell'originale, Inglorious Bastards), che come dei crudeli indiani d'America (il film ha una incredibile derivazione western, e tutto sembra un maccheroni combat con influenze leoniane) scalpano i tedeschi che hanno ucciso. Questo gruppo di infiltrati senza scrupoli e senza gloria, diventato una autentico incubo terrorizzante per i nazisti, ha un occasione d'oro per chiudere una volta per tutte i conti con il terzo reich:poter uccidere tutto lo stato maggiore tedesco, Hitler e Goebbels compresi, in una volta sola, dato che si riuniranno tutti in un teatro per vedere una pellicola intitolata "Orgoglio di una nazione" (Stoltz der nation, assurdo film nel film che narra dell'eccidio di 300 soldati americani in Italia ad opera di un solo cecchino nazista, che nel film è Daniel Brühl), struttura diretta dalla patriota francese Shosanna Dreyfus (Mélanie Laurent, anche lei bella e brava). Se il teatro brucia o salta, la guerra sarà finita. Ma l'abilissimo investigatore Hans Landa (un Christoph Waltz che ha vinto il premio di miglior attore a Cannes per la sua interpretazione, che definire eccezionale è dir poco), con cui Shosanna ha vecchie ruggini, cercherà di impedire il diabolico piano dei Basterds.
    Incredibile davvero, non ci sono parole per definire il genio di Tarantino, un tale esperimento ambientato in un epoca che non sembrava la sua pareva troppo per le sue caratteristiche, si credeva che potesse snaturare le sue doti e le sue direttive di immagine e di storia, condita da discorsi al fulmicotone che hanno fatto la fortuna delle sue opere precedenti, Pulp fiction in primis, invece lui prosegue per la sua strada, omaggia Leone a ripetizione nelle musiche, nella presentazione dei nomi dei personaggi, nelle ambientazioni riparametrate con il west che rivive nei '40, con la locanda/saloon e il mexican stand off, puntamento di armi multiplo fatto seduto e in un surreale tet-a-tet tra Aldo e Willy, ma sopratutto la sua band apart ha finalmente la possibilità di vivere nella Francia, mostrando manifesti a ripetizione di vecchi film.
    Non poteva che essere ambientata in un cinema la vicenda (sorta di Operazione valchiria compiuta dagli alleati), il sancta santorum di un simile autore, quale luogo sacro migliore per uccidere il diavolo in persona e tutti i suoi accoliti? Chi pensa che in questo film non ci sia spazio per i discorsi e sia una sequela infinita di scannamenti e un tappeto di morti scalpati, verrà contraddetto senza timore, ci sono delle sequenze dove il sangue sprizza copioso ma ci sono anche lunghe parlate di grandissimo impatto, quella su King Kong e i topi/scoiattoli sono strepitose, tenendo conto che nella prima parte i Bastardi sono praticamente non protagonisti ma tutta la scena è rubata da Shosanna e da Landa.
    Se stiamo qui a tirare in ballo le citazioni messe in opera in questo scintillante cantiere staremmo a rubarvi troppo tempo, dalla citazione del Monello (i vestiti di Shosanna nella scena dell'incontro con l'ufficiale eroe nazista innamorato di lei), a Cenerentola (incredibile vero?), alla sua amata Edwige Fenech (è il nome del personaggio di M.Myers), a tutte quelle dei nomi delle carte, Tarantino è sapientissimo in questo e non esita ad inserire Inside joke a ripetizione, per la gioia dei cinefili cacciatesori e la sua.
    Non mancano i riferimenti storici profondi ne quelli ironici, come quello delle Olimpiadi di Berlino e di Jesse Owens, dove un onesto proiezionista nero (Marcel, Jacky Ido) non può far partire il film per non turbare Goebbels, che si tromba allegramente la sua bella interprete francese e con Hitler che, dopo essersi fatto fare un ridicicolo quadro gigante con mantello, ride grottescamente come un bambino soddisfatto alla vista delle molteplici morti dei soldati nemici (ma a proposito, per il film nel film dove hanno preso tanti attori con viso americano i nazisti a fare gli interpreti/vittime, si tratta di prigionieri?).
    Stavolta il regista del tutto imprevedibile non solo manomette e distrugge i corpi, ma anche la storia, la ribalta e con un finale grandioso ed evocativo (citazione della passione di Giovanna D'arco) ci mostra come in fondo bastasse poco perchè il grande incubo finisse prima, ci voleva maggior decisione e non badare tanto per il sottile, come dice Raine "Una lavata di capo in più per quello che ho fatto non cambierà poi molto, in fondo il cinema può ribaltare ogni possibile male del mondo (vedendo il film capirete che cosa vuol dire questa frase).
    Tutti bravi gli attori, da un Eli Roth luciferino e scatenato con la sua mazza da baseball spaccacrani a un violento e taciturno Til Schweiger (Il sergente Hugo Stiglitz), a una bella ed eterea tabagista Diane Kruger (Bridget von Hammersmark), ma con un regista tanto capace ognuno, già bravo nella norma di suo, si eleva a star (era successo prima, capita anche adesso).
    Vorremmo fare i complimenti ai doppiatori, anche quello difficile di Landa è reso alla perfezione.
    Avrete modo anche di farvi risate di gusto, le battute (come quella degli italiani diventati siciliani nel doppiaggio italiano) sono sagaci e dirette, e quel gigione di Pitt non esita a supportarle ad arte, questo è davvero un film imperdibile, il voto non può essere che massimo, c'è tutto quello che il cinema chiede, non inventa nulla (e chi potrebbe farlo dopo oltre un secolo di pellicole) ma frulla e dosa tutto alla perfezione, con un tempo più riflessivo e uno più action, i suo centocinquanta minuti passano meravigliosamente, incantano e tengono incollati alla sedia, se un regista sa creare una tensione incredibile con un discorso al tavolo di un bar, possiamo davvero finalmente applaudire la pellicola senza tema e premiarla al fianco di quei, purtroppo rari, 5 stelle nel nostro archivio.
    Nota:il narratore è Samuel L. Jackson.



    Edited by marsellus wallace - 3/10/2009, 23:52
     
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86 replies since 30/9/2009, 16:46   4133 views
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