Inglourious Basterds - Recensioni & Commenti

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  1. marsellus wallace
     
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    C a p o l a v o r o

    Bastardi senza gloria



    Titolo originale: Inglourious Basterds
    Lingua originale: inglese, francese, tedesco, italiano
    Paese: USA
    Anno: 2009
    Durata: 153 min
    Colore: colore
    Audio: sonoro
    Genere: guerra
    Regia: Quentin Tarantino
    Sceneggiatura: Quentin Tarantino
    Produttore: Lawrence Bender, Quentin Tarantino
    Distribuzione (Italia): Universal Pictures
    Interpreti e personaggi
    Brad Pitt: tenente Aldo Raine
    Christoph Waltz: colonnello Hans Landa
    Eli Roth: sergente Donnie Donowitz
    Michael Fassbender: tenente Archie Hicox
    Diane Kruger: Bridget von Hammersmark
    Daniel Brühl: Frederick Zoller
    Til Schweiger: sergente Hugo Stiglitz
    Mélanie Laurent: Shosanna Dreyfus
    B.J. Novak: soldato Utivich
    Samm Levine: soldato Hirschberg
    Mike Myers: generale Ed Fenech
    Gedeon Burkhard: sergente Wilhelm Wicki
    Maggie Cheung: madame Mimieux
    Cloris Leachman: signora Himmelstein
    Julie Dreyfus: Francesca Mondino
    Rod Taylor: Winston Churchill
    Martin Wuttke: Adolf Hitler
    Enzo G. Castellari: comandante nazista (il cammeo lo trovate nella scena dei siciliani)

    Trama: Nella Francia occupata dai nazisti degli anni '40 durante la grande guerra un gruppo di ebrei combattenti, al soldo degli alleati, usa dei mezzi poco formali per uccidere il numero maggiore di nazisti, prendendo i loro scalpi e fracassandogli la testa con delle mazze da baseball. A comandarli il tenente Aldo Raine, senza scrupoli e detto "L'Apache". Ora si presenta una ghiotta occasione per decapitare tutto lo stato maggiore del terzo Reich, in un cinema verrà proiettato un film che narra delle glorie di un soldato nazista che ha ucciso 300 alleati in Italia, sparando, circondato di nemici, da un campanile. Al gran galà verrà inviato tutto lo stato maggiore tedesco, Fuhrer compreso, se il cinema salta la guerra sarà finita. Per i Basterds è ora di agire per l'azione definitiva, anche se hanno di fronte un abilissimo cacciatore di ebrei che potrebbe mettergli i bastoni tra le ruote.




    Ed eccolo finalmente anche il italia l'attesissimo nuovo film di Quentin Tarantino, uscito in America con incassi record lo scorso mese di agosto e che segna una svolta temporale (ma non autoriale) nelle astrazioni sceneggiattive di uno dei più controversi autori dell'ultimo decennio. Dopo il flop di incassi Grindhouse (segmento Death proof) ora QT torna letteralmente a stupirci (ma dovremmo dire travolgerci) con un racconto anomalo, lontanissimo figlio, solo nello spunto, di un film italiano, il misconosciuto "Quel maledetto treno blindato" diretto da Enzo G. Castellari nel 1977 (qui in un cammeo).
    Brad Pitt (a dir poco grandioso) è il tenente Aldo Raine, un ufficiale alleato che agisce infiltrato nella Francia degli anni 40 occupata dai nazisti, a capo di una congrega di autentici tagliagole denominata "Basterds" (la "e" volutamente inserita è derivata da un errore di battitura nella sceneggiatura che QT non ha voluto, per vezzo, correggere e per differenziarlo ancora di più dal titolo americano dell'originale, Inglorious Bastards), che come dei crudeli indiani d'America (il film ha una incredibile derivazione western, e tutto sembra un maccheroni combat con influenze leoniane) scalpano i tedeschi che hanno ucciso. Questo gruppo di infiltrati senza scrupoli e senza gloria, diventato una autentico incubo terrorizzante per i nazisti, ha un occasione d'oro per chiudere una volta per tutte i conti con il terzo reich:poter uccidere tutto lo stato maggiore tedesco, Hitler e Goebbels compresi, in una volta sola, dato che si riuniranno tutti in un teatro per vedere una pellicola intitolata "Orgoglio di una nazione" (Stoltz der nation, assurdo film nel film che narra dell'eccidio di 300 soldati americani in Italia ad opera di un solo cecchino nazista, che nel film è Daniel Brühl), struttura diretta dalla patriota francese Shosanna Dreyfus (Mélanie Laurent, anche lei bella e brava). Se il teatro brucia o salta, la guerra sarà finita. Ma l'abilissimo investigatore Hans Landa (un Christoph Waltz che ha vinto il premio di miglior attore a Cannes per la sua interpretazione, che definire eccezionale è dir poco), con cui Shosanna ha vecchie ruggini, cercherà di impedire il diabolico piano dei Basterds.
    Incredibile davvero, non ci sono parole per definire il genio di Tarantino, un tale esperimento ambientato in un epoca che non sembrava la sua pareva troppo per le sue caratteristiche, si credeva che potesse snaturare le sue doti e le sue direttive di immagine e di storia, condita da discorsi al fulmicotone che hanno fatto la fortuna delle sue opere precedenti, Pulp fiction in primis, invece lui prosegue per la sua strada, omaggia Leone a ripetizione nelle musiche, nella presentazione dei nomi dei personaggi, nelle ambientazioni riparametrate con il west che rivive nei '40, con la locanda/saloon e il mexican stand off, puntamento di armi multiplo fatto seduto e in un surreale tet-a-tet tra Aldo e Willy, ma sopratutto la sua band apart ha finalmente la possibilità di vivere nella Francia, mostrando manifesti a ripetizione di vecchi film.
    Non poteva che essere ambientata in un cinema la vicenda (sorta di Operazione valchiria compiuta dagli alleati), il sancta santorum di un simile autore, quale luogo sacro migliore per uccidere il diavolo in persona e tutti i suoi accoliti? Chi pensa che in questo film non ci sia spazio per i discorsi e sia una sequela infinita di scannamenti e un tappeto di morti scalpati, verrà contraddetto senza timore, ci sono delle sequenze dove il sangue sprizza copioso ma ci sono anche lunghe parlate di grandissimo impatto, quella su King Kong e i topi/scoiattoli sono strepitose, tenendo conto che nella prima parte i Bastardi sono praticamente non protagonisti ma tutta la scena è rubata da Shosanna e da Landa.
    Se stiamo qui a tirare in ballo le citazioni messe in opera in questo scintillante cantiere staremmo a rubarvi troppo tempo, dalla citazione del Monello (i vestiti di Shosanna nella scena dell'incontro con l'ufficiale eroe nazista innamorato di lei), a Cenerentola (incredibile vero?), alla sua amata Edwige Fenech (è il nome del personaggio di M.Myers), a tutte quelle dei nomi delle carte, Tarantino è sapientissimo in questo e non esita ad inserire Inside joke a ripetizione, per la gioia dei cinefili cacciatesori e la sua.
    Non mancano i riferimenti storici profondi ne quelli ironici, come quello delle Olimpiadi di Berlino e di Jesse Owens, dove un onesto proiezionista nero (Marcel, Jacky Ido) non può far partire il film per non turbare Goebbels, che si tromba allegramente la sua bella interprete francese e con Hitler che, dopo essersi fatto fare un ridicicolo quadro gigante con mantello, ride grottescamente come un bambino soddisfatto alla vista delle molteplici morti dei soldati nemici (ma a proposito, per il film nel film dove hanno preso tanti attori con viso americano i nazisti a fare gli interpreti/vittime, si tratta di prigionieri?).
    Stavolta il regista del tutto imprevedibile non solo manomette e distrugge i corpi, ma anche la storia, la ribalta e con un finale grandioso ed evocativo (citazione della passione di Giovanna D'arco) ci mostra come in fondo bastasse poco perchè il grande incubo finisse prima, ci voleva maggior decisione e non badare tanto per il sottile, come dice Raine "Una lavata di capo in più per quello che ho fatto non cambierà poi molto, in fondo il cinema può ribaltare ogni possibile male del mondo (vedendo il film capirete che cosa vuol dire questa frase).
    Tutti bravi gli attori, da un Eli Roth luciferino e scatenato con la sua mazza da baseball spaccacrani a un violento e taciturno Til Schweiger (Il sergente Hugo Stiglitz), a una bella ed eterea tabagista Diane Kruger (Bridget von Hammersmark), ma con un regista tanto capace ognuno, già bravo nella norma di suo, si eleva a star (era successo prima, capita anche adesso).
    Vorremmo fare i complimenti ai doppiatori, anche quello difficile di Landa è reso alla perfezione.
    Avrete modo anche di farvi risate di gusto, le battute (come quella degli italiani diventati siciliani nel doppiaggio italiano) sono sagaci e dirette, e quel gigione di Pitt non esita a supportarle ad arte, questo è davvero un film imperdibile, il voto non può essere che massimo, c'è tutto quello che il cinema chiede, non inventa nulla (e chi potrebbe farlo dopo oltre un secolo di pellicole) ma frulla e dosa tutto alla perfezione, con un tempo più riflessivo e uno più action, i suo centocinquanta minuti passano meravigliosamente, incantano e tengono incollati alla sedia, se un regista sa creare una tensione incredibile con un discorso al tavolo di un bar, possiamo davvero finalmente applaudire la pellicola senza tema e premiarla al fianco di quei, purtroppo rari, 5 stelle nel nostro archivio.
    Nota:il narratore è Samuel L. Jackson.



    Edited by marsellus wallace - 3/10/2009, 23:52
     
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86 replies since 30/9/2009, 16:46   4140 views
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